Galatina. “Manco’ la fortuna, non il valore”. Giannini traccia la via.

“Vogliamo esser lineari e rispettosi del nostro elettorato. Crediamo che il voto sia un diritto e chiediamo dunque di esercitarlo sempre, di andare a votare e diamo indicazione di lasciare la SCHEDA “BIANCA”, proprio per testimoniare equidistanza dai due contendenti“.

Massimo Giannini chiude la partita elettorale una settimana prima ed attende sulla sponda del fiume. Difficile riassumere in poche righe una partita giocata con il sole in faccia contro tutto e tutti. “Le “ferite” sono ancor a tutte aperte” dice Giannini.

In un momento in cui il partito serviva agli  uomini e non viceversa,  la segreteria provinciale di Fratelli d’Italia accomoda le proprie posizioni a Casarano e Galatone – dove i circoli hanno fatto da soli- chiude la partita nel capoluogo di provincia, blindando le “poltrone” dei suoi dirigenti ed aprendo ai nuovi arrivi, ma “scarica” dal tavolo provinciale Giannini ed i suoi.

Quando Giovanni De Luca chiede al partito di svolgere un direttivo provinciale a Galatina, la situazione è già compromessa. A nulla è servita, infatti, una riunione fra Paride Mazzotta, Antonio Gabellone, Pierpaolo Signore, Massimo Giannini e Gianpiero De Pascalis che aveva dichiarato la sua contrarietà, poi ribadita ai microfoni di Open, nel continuare a dialogare con Fdi ed i suoi simboli. “Per una preclusione ideologica” dichiarerà poi,  di frange determinanti di estrema sinistra nella sua coalizione.

“Accettiamo il responso delle urne di domenica 11 giugno u.s. come unico e supremo giudice delle nostre azioni – dichiara Giannini – l’unica cosa certa e non contestabile consiste nel fatto che i galatinesi non hanno deciso al primo turno. Hanno ritenuto che il progetto politico di Giampiero De Pascalis, così come quello del suo sfidante, Marcello Amante e ne prendiamo atto, rispettosi come siamo della squisita essenza della democrazia,  dovessero andare al ballottaggio.

Tuttavia, riteniamo di rivendicare la nostra coerenza ed il diritto di perseverare nelle nostre convinzioni”.

Giannini prosegue fissando tre punti fermi che diventano colonne per un impegno futuro.

Riteniamo di rivendicare le nostra coerenza e ci sentiamo coerenti ed in pace con noi stessi ed i nostri non pochi elettori, nel momento in cui non abbiamo sentito il dovere di sedere ad un tavolo di trattative per il turno di ballottaggio anche se la legge lo prevede”.

Poi  viene aperto uno squarcio riflessivo sui due contendenti ed a Gianpiero De Pascalis viene servito “pan per focaccia”.

È stato il portavoce di un gruppo di dirigenti che ha discriminato me ed i simboli della Destra -spiega pacatamente Giannini- soprattutto la simbologia della Fiamma Tricolore sulla base trapezioidale. Visto che in precedenza De Pascalis non ha voluto condividere con noi il suo progetto, sentiamo di ricambiare con la stessa tesi. Oggi siamo Noi, a non sentirci “ideologicamente” vicini al suo progetto ed ai suoi tanti e “variegati” candidati. Marcello Amante é il risvolto della stessa medaglia, lo abbiamo cercato, ed é stato l’unico da noi contattato (tutti gli altri ci hanno cercati e richiesti) per un accordo, ma, strada facendo, ci siamo convinti che non possa rappresentare alcun rinnovamento per Galatina.

Riteniamo di rivendicare le nostre convinzioni. Siamo convinti che queste due compagini non riusciranno a ben amministrare Galatina. I primi sono alquanto disomogenei, un’armata brancaleone, priva di un progetto orientato verso il bene vero dei cittadini. Consideriamo i secondi inesperti ed impreparati.

Siamo convinti che il nostro elettorato, una base importante dalla quale ripartire, non gradirebbe nessun apparentamento.

Oggi abbiamo una sola forza,  è rappresentata da 10 principi per il buon governo di Galatina, dalle nostre proposte pratiche, dal nostro programma e dalle idee che animano le nostre azioni. Quindi Massimo Giannini traccia la rotta: “non avendo partecipato a nessuna trattativa per il turno di ballottaggio, ci sentiamo di rappresentare una valida, unica, vera, forza di opposizione alla prossima amministrazione. Opposizione costruttiva e fiera, perché vogliamo il bene di Galatina che dovrebbe essere l’obiettivo vero di tutti”.

Nota dolente il partito. Giannini afferma che non farà venire meno il sostegno a Giorgia Meloni, ma attualmente la guida provinciale lascia molto a desiderare e la situazione necessita  di riflessione e chiarimenti, soprattutto, ci sarà da chiarire il ruolo di alcuni personaggi che durante la campagna elettorale hanno avviato un tesseramento, malgrado abbiano sostenuto Gianpiero De Pascalis ed alcuni candidati della sua compagine.

Una sorta di “opa” sul simbolo di Fratelli d’Italia a Galatina, in considerazione del fatto che Massimo Giannini non è né gestibile né asservibile agli interessi al di fuori del partito della Meloni.

Per quanto riguarda l’accordo trasversale e la sfida a tutto campo: mancò la fortuna, non il valore”.

 

Precedente Gioventu' Nazionale. La comunita militante continua il suo cammino. Successivo Iniettare nelle vene del partito il sangue della visione rautiana